Da due settimane, Giacomo e Leonardo seguono videolezioni.
Sveglia alle 7.30, colazione con tè e biscotti, poi Giacomo si prepara di tutto punto, come dovesse uscire. Alle 8.00 è alla sua, ormai, postazione, nello studio del papà. Il computer è acceso, sullo schermo compaiono i visi sorridenti dei compagni. Qualche scambio di battute tra professore e ragazzi, poi la lezione comincia.
Sveglia alle 7.30, colazione velocissima alle 7.55, poi Leonardo si prepara di tutto punto, come dovesse uscire. Alle 8.04 si sistema alla sua, ormai, postazione, sulla scrivania in sala, con le porte finestre che danno sul giardino. Il computer è acceso, sullo schermo compare il viso della professoressa, e nessuna altra faccia: solo dei bollini colorati con dentro le iniziali maiuscole di nome e cognome di quindicenni ritrosi. Le videocamere e i microfoni vengono attivati soltanto quando la professoressa chiama. Comincia la lezione.
Oggi, la professoressa di latino si è stufata:"Ragazzi, è deprimente parlare a delle icone! Vi prego di fare vedere le vostre belle facce!". A Leonardo, riservatissimo, restio a mettersi in mostra, non resta che adeguarsi.
La videocamera viene accesa.
Noi, lo abbiamo saputo dopo.
In primo piano, il bel faccino di un quindicenne ordinato, dallo sguardo attento.
Sullo sfondo:
- una mamma, scarmigliata ed ignara, che compare due o tre volte, barcollando sotto il peso di montagne di bucato da stendere fuori in giardino. Del resto, oggi c'è il sole e lei ha letto da qualche parte che il sole uccide il coronavirus e ne vuole approfittare e non sa di essere in onda.
- un bambino di nove anni, infagottato in un pigiama di Cip e Ciop fuori misura, ma tanto morbido. Del resto questi giorni sono quasi una vacanza, lui ha già fatto matematica e adesso gioca allo Jedi e lui non sa di essere in onda.
- un ragazzino di tredici anni, spettinato, rosso in viso, che corre avanti indietro dal giardino, diverse volte, trafelato. Del resto è in collegamento Skype con il suo professore di musica e i compagni di classe e deve far vedere loro tante cose, e non sa di essere in onda.
Passa una volta, tenendo in mano delle uova, poi sparisce dallo schermo.
Passa un'altra volta, tra le mani un porcellino d'India. Poi sparisce dallo schermo.
La volta successiva compare camminando lentamente, stringendo amorevolmente tra le braccia una gallina.
La gallina si divincola, sbatte le ali.
La gallina svolazza per la sala.
Il ragazzino di tredici anni spettinato si sbraccia. Si rivede comparire anche il bambino che indossa il pigiama morbido di Cip e Ciop. Si sbraccia anche lui. Compare anche la mamma scarmigliata. Sullo sfondo, si vedono tutti e tre sbracciarsi, correre di qua e di là dietro alla gallina svolazzante.
Si vedono solo le immagini. Il microfono è spento.
Terminata finalmente la lezione, Leonardo appare molto provato. D'ora in poi, con effetto immediato:
- ha precluso a noi tre scellerati l'entrata in sala durante le videolezioni.
- ha dichiarato che mai e poi mai lo costringeranno ancora ad attivare la videocamera.
- ad ogni buon conto, ha girato il computer verso il muro, tranquillamente e prevedibilmente bianco.
Sveglia alle 7.30, colazione con tè e biscotti, poi Giacomo si prepara di tutto punto, come dovesse uscire. Alle 8.00 è alla sua, ormai, postazione, nello studio del papà. Il computer è acceso, sullo schermo compaiono i visi sorridenti dei compagni. Qualche scambio di battute tra professore e ragazzi, poi la lezione comincia.
Sveglia alle 7.30, colazione velocissima alle 7.55, poi Leonardo si prepara di tutto punto, come dovesse uscire. Alle 8.04 si sistema alla sua, ormai, postazione, sulla scrivania in sala, con le porte finestre che danno sul giardino. Il computer è acceso, sullo schermo compare il viso della professoressa, e nessuna altra faccia: solo dei bollini colorati con dentro le iniziali maiuscole di nome e cognome di quindicenni ritrosi. Le videocamere e i microfoni vengono attivati soltanto quando la professoressa chiama. Comincia la lezione.
Oggi, la professoressa di latino si è stufata:"Ragazzi, è deprimente parlare a delle icone! Vi prego di fare vedere le vostre belle facce!". A Leonardo, riservatissimo, restio a mettersi in mostra, non resta che adeguarsi.
La videocamera viene accesa.
Noi, lo abbiamo saputo dopo.
In primo piano, il bel faccino di un quindicenne ordinato, dallo sguardo attento.
Sullo sfondo:
- una mamma, scarmigliata ed ignara, che compare due o tre volte, barcollando sotto il peso di montagne di bucato da stendere fuori in giardino. Del resto, oggi c'è il sole e lei ha letto da qualche parte che il sole uccide il coronavirus e ne vuole approfittare e non sa di essere in onda.
- un bambino di nove anni, infagottato in un pigiama di Cip e Ciop fuori misura, ma tanto morbido. Del resto questi giorni sono quasi una vacanza, lui ha già fatto matematica e adesso gioca allo Jedi e lui non sa di essere in onda.
- un ragazzino di tredici anni, spettinato, rosso in viso, che corre avanti indietro dal giardino, diverse volte, trafelato. Del resto è in collegamento Skype con il suo professore di musica e i compagni di classe e deve far vedere loro tante cose, e non sa di essere in onda.
Passa una volta, tenendo in mano delle uova, poi sparisce dallo schermo.
Passa un'altra volta, tra le mani un porcellino d'India. Poi sparisce dallo schermo.
La volta successiva compare camminando lentamente, stringendo amorevolmente tra le braccia una gallina.
La gallina si divincola, sbatte le ali.
La gallina svolazza per la sala.
Il ragazzino di tredici anni spettinato si sbraccia. Si rivede comparire anche il bambino che indossa il pigiama morbido di Cip e Ciop. Si sbraccia anche lui. Compare anche la mamma scarmigliata. Sullo sfondo, si vedono tutti e tre sbracciarsi, correre di qua e di là dietro alla gallina svolazzante.
Si vedono solo le immagini. Il microfono è spento.
Terminata finalmente la lezione, Leonardo appare molto provato. D'ora in poi, con effetto immediato:
- ha precluso a noi tre scellerati l'entrata in sala durante le videolezioni.
- ha dichiarato che mai e poi mai lo costringeranno ancora ad attivare la videocamera.
- ad ogni buon conto, ha girato il computer verso il muro, tranquillamente e prevedibilmente bianco.
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