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domenica 18 novembre 2012

4 cose da fare con gli orsetti gommosi

Uso numero 3

Gnam gnam gnam.
1) Gli orsetti gommosi si possono mangiare...

2) Gli orsetti gommosi, se li si lascia a bagno qualche ora nell'acqua, si possono allargare...

e capiamo meglio cos'è l'osmosi.

3) Gli orsetti gommosi si possono sciogliere...
Separiamo gli orsetti gommosi per colore (e questo lo fa Elia: uso n. 4) in quattro recipienti diversi. Quindici orsetti rossi, dodici orsetti bianchi, otto orsetti verdi, quattro orsetti arancione. L'importante è che il numero di orsetti sia differente per colore.
Aggiungiamo un misurino di acqua calda ad ogni recipiente e mescoliamo con un cucchiaino e tanta pazienza fino a sciogliere gli orsetti.
Prendiamo un recipiente alto e trasparente e con una pipetta, o una siringa, travasiamo molto delicatamente i liquidi colorati. Per non fare pasticci travasiamo prima l'acqua in cui abbiamo sciolto più orsetti e così via.
Il risultato è un arcobaleno (be', quasi). Che é successo? Abbiamo sperimentato che un liquido più denso è più pesante.
E la cosa si fa più divertente se si mette l'arcobaleno in frigo: la gelatina si solidifica ( e se la si lascia riposare qualche giorno, si forma anche una muffa interessante...).

Gnam gnam gnam... ci sono rimasti molti altri orsetti gommosi.

Altri dolci esperimenti? Ecco qui. (In inglese).

venerdì 20 aprile 2012

origami ed elettricità statica

- Mamma, rimetti il video, non ci ho capito niente!
- Nemmeno io in effetti. Riguardiamo tutto.

Abbiamo scoperto questo sito, che spiega molto bene, ci sono anche delle animazioni, come si fanno gli origami. Si possono anche stampare i quadrati della misura giusta e in vari motivi.
In un pomeriggio freddo e piovoso ci siamo divertiti molto. Abbiamo provato gli origami easy, neutral e difficult (ma, per i più temerari, ci sono anche i very difficult).

- Mamma, com'è bello piegare la carta! E' più bello di quando facciamo gli esperimenti, che a volte sono un po' noiosi...

Ecco. Ho deglutito e mi sono concentrata sulla mia giraffa, che di stare in piedi proprio non ne voleva sapere.  I miei figli  trovano sempre il modo di ricordarmi che non sono proprio miei fino in fondo.

Il pomeriggio del giorno dopo. Piove ancora. La stufa è accesa. I bambini giocano sul tappeto, io sono immersa nella lettura. Mi si avvicina Leonardo.
- Mamma, facciamo un esperimento?

Chiudo il libro. Evviva! Un esperimento facile e veloce...

Spargo del pepe sul tavolo. Gonfio un palloncino e lo sfrego sul maglione. Lo avvicino al pepe e... fruscio! Pare una magia.

lunedì 26 marzo 2012

Che vermi...

- Un'altra bibita gassata senza compleanno? La mamma è proprio impazzita!
- E dovete pure berla tutta... Orlando, tu cercami dei lombrichi!

Detto e fatto. Oggi costruiamo un hotel per lombrichi. Loro, per il periodo del loro soggiorno, avranno la pappa assicurata, noi, nel frattempo, li osserveremo al lavoro. Una specie di Grande Fratello.
Servono: una bottiglia di plastica da due litri e una più piccola (noi abbiamo usato una bottiglia di salsa di pomodoro). Terriccio. Sabbia. Un cartoncino che non faccia passare la luce. Tre o quattro lombrichi.
Tagliare qualche centimetro sotto il tappo la bottiglia più grossa. Infilarci dentro la bottiglia più piccola, piena d'acqua. Serve per creare un microclima ideale e uno spessore per osservare bene gli animaletti. Riempire con sabbia e terriccio, alternandoli, così da creare diversi strati. Da ultimo, aggiungere della composta di foglie.
Intorno al taglio, perché i lombrichi non si facciano male se decidono di interrompere il soggiorno, mettete del nastro adesivo. Il cartoncino va avvolto intorno all'hotel, per creare il buio. L'hotel è pronto. Sfilando il cartoncino, potrete osservare le gallerie create dagli ospiti.
Importante: l'hotel deve stare all'ombra! Ricordarsi di inumidire la terra (senza esagerare) e di aggiungere il cibo (pane grattugiato o corn flakes).
Durata dell'esperimento: tra sei giorni i lombrichi verranno trasferiti nel mio "orto di zucche" alla Hagrid, in speranzoso allestimento.
Idea tratta da qui.

partecipo a : gli esperimenti di mammozza


martedì 21 febbraio 2012

Esperimenti sul davanzale

- Bevetela tutta, mi raccomando!
La mamma che dice di bersi due litri di aranciata? Conoscendola, avrà bisogno della bottiglia per i suoi pasticci...
Infatti.
Acqua di rubinetto. Acqua di stagno, di lago. Acqua piovana. Acqua inquinata. Terra del giardino, sabbia, terriccio. Semi.
Il tipo di acqua e il tipo di terra "interagiscono". Come?
Abbiamo costruito una colonna terra-acqua. Bisogna tagliare in due la bottiglia, circa 15 centimetri sotto il tappo. Forare il tappo e inserire nel foro uno "stoppino". (Noi abbiamo usato un pezzo di scotta della barca del nonno... ma non gli diciamo niente). Riempire la parte inferiore con dell'acqua. La parte superiore va capovolta e inserita nella parte inferiore. Lo stoppino non deve toccare il fondo e nemmeno il lato della bottiglia. Si riempie la parte superiore con del ghiaino che serve per il drenaggio e con del terriccio. Lo stoppino deve arrivare al terriccio. Si semina... e si aspetta: l'acqua salirà lungo lo stoppino e irrigherà l'orticello casalingo, un po' di terra scenderà nell'acqua.
E voilà, dopo una decina di giorni il raccolto sarà pronto! Noi abbiamo seminato dell'insalatina.
Anche l'acqua del serbatoio è cambiata.
Le possibiltà sono tantissime: basta variare il tipo di acqua, il tipo di terra e il tipo di semi. L'acqua dello stagno conterrà microorganismi e uova di insetti...
Il prossimo passo sarà bersi tanta aranciata e mettere a confronto contemporaneamente diversi tipi di colonna terra-acqua.
Idea da qui.

Partecipo all' iniziativa di Palmy:  Powered by BannerFans.com


lunedì 7 novembre 2011

Come convincere i bambini a lavarsi le mani. Metodo (quasi) infallibile


- Bambini, è pronto il pranzo!
...
...
...

- BAMBINI! A TAVOLA SUBITO, ALTRIMENTI TOLGO TUTTO!

RUMBLE, RUMBLE, RUMBLE...

- Eccoci, mamma!
- Cosa c'è di buono?
- Vi ho preparato una squisitezza: la zuppa di Peter Pan!
- Oh no!
- Non mi piace la zuppa.
- Ma questa è buonissima! Peter Pan la prepara sempre ai Bimbi Sperduti, che ne vanno ghiotti.
- Che buon profumino!
- Grazie, mammina!
- Cosa sono quelle cose che galleggiano dentro al mio piatto?
- Sedetevi, che iniziamo a mangiare. Vi siete lavati le mani?
- Io sì!
- Sì, ma-ma.
- Anch'io!
- Sì.
- Con il sapone?
- Certo, ho insaponato anche Elia.
- Sì.
- Uffa, col sapone... ma io mi stufo, il sapone è bagnato, è scivoloso, è schifoso!
- Vai.
- Ah, ma sei proprio una mamma severissima... la più severa di tutte le mamme, mi doveva capitare! Uffa, uffa e strauffa!
- I microbi che hai sulle mani li togli con il sapone. Corri, altrimenti noi iniziamo a mangiare senza di te.
- Microbi... macché!

Così, per vedere i microbi in azione, abbiamo fatto un esperimento. Interessantissimo.
Servono due barattoli di vetro puliti e asciutti, muniti di tappo, e una mela.
Dopo essermi lavata le mani, ho tagliato la mela. Uno spicchio l'ho chiuso subito in un vasetto, che ho contrassegnato. Un altro spicchio l'ho fatto maneggiare dalle manine non lavate dei bambini, poi l'ho messo nell'altro vasetto.
Dopo qualche giorno la differenza tra le due fette era incredibile, i batteri avevano lavorato alla grande. I bambini ne sono rimasti strabiliati e ora si lavano tutti (quasi sempre) le mani con il sapone.

L'esperimento l'ho trovato nel sito de La pappadolce, banner a fianco.

Questo post partecipa all'iniziativa di Palmy:
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