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martedì 27 novembre 2012

multata

Torniamo a casa, dopo le solite faccenduole della mattina: i tre grandi portati a scuola, quattro chiacchiere con le amiche, la spesa al supermercato.
Varchiamo la soglia e già assaporiamo le ore di solitudine che ci spettano, ma...
ah, che disastro, che disordine!
- Mio piccolo Elia, possibile che tu ed io siamo i soli ordinati in questa famiglia?
- Tu e io, mamma!
- Ma guarda tu che roba: lego e fogli di carta e calzini puzzolenti ovunque!
- Giamo, Ando e Tato. Io no!
- Proprio quei tre...
- Tu bella, mamma.
- Per non parlare di tuo padre... mai conosciuto un tipo più disordinato!
- Papà-lavoro, mamma?
- Proprio quello. Mi sa che oggi ci tocca fare un po' le casalinghe, Elia.

Dopo un'ora di lavoro indefesso, siamo sfiniti.
- Prendiamoci una pausa, bimbo. Caffè, succo d'arancia, un biscotto.
- Due biscotti, mamma!

Sgranocchiando, elaboriamo una strategia: Elia ed io non siamo nati per fare le cenerentole!
Prendo carta e penna. E' ufficialmente istituito il "Mese delle multe":
* indumenti sparsi in cucina: 50 centesimi;
* pipì sotto il water: 50 centesimi;
* lego appuntiti nascosti tra i cuscini del divano: 50 centesimi;

In pochi giorni Elia ed io possiamo permetterci la brioche in pasticceria. Altro che cenerelle!

Ma qualcuno (il più disordinato di tutti) passa al contrattacco.
Leonardo si siede al tavolo da cucina con carta e penna. Comincia a scribacchiare. Scribacchia. Scribacchia. Sbircio.
"Mese delle multe". I genitori: 
* non devono disturbare i bambini quando sono impegnati nei loro giochi (multa di 50 centesimi); 
* non devono ballare in camera dei bambini (multa di 50 centesimi)".
- Ma scusa, chi balla?
- Il papà. Balla sempre in camera nostra!

* Non devono dire parolacce (il papà) nemmeno quando si martellano un dito (50 centesimi a parolaccia);
* devono dar bada ai bambini (la mamma) anche quando sono al computer (50 centesimi ogni "sì sì" senza senso).
Touché.

lunedì 1 ottobre 2012

differenze di genere


Automobiline erranti  finiscono sotto i piedi quando la notte, al buio, cerco di raggiungere il bagno.
Omini lego nascosti sotto il pianoforte ostruiscono l'aspirapolvere quando mi arrischio ad usarlo.
Dinosauri in miniatura e serpenti di plastica occhieggiano da ogni dove quando all'alba mi godo il mio solitario caffè.
Svariati batman, uomini ragno e superuomini invadono la mia borsa.

Passo al contrattacco.
Regalo loro mini cucine e pentoline. Le usano per preparare puzzolenti pozioni e nauseabondi intrugli.
Provo con paffute bambole munite di biberon. Legate come salami, diventano ostaggio di temibili capi indiani. Una volta liberate dopo innumerevoli e terribili battaglie, finiscono relegate in un angolo del giardino e lì, vengono dimenticate.

 Ma io mi impegno a fondo, e qualche risultato lo ottengo.

Elia apparecchia la tavola (a suo modo, un po' naïf, ma conta l'intenzione).
Orlando carica la lavastoviglie.
Leonardo porta la raccolta differenziata ai cassonetti.
Giacomo mi aiuta a stendere il bucato.

Al centro commerciale provo gli smalti. Quello nero con i brillantini, quello viola, quello verde...
- Mamma, anche io!
- Anche tu cosa, Elia?
- Quello blu!
Così gli dipingo l'unghia del pollice di blu.
Ma è troppo poco.
- Tutti i diti, mamma!
Ma sì, tutte le dita è più bello!


Stamattina. Un attimo prima di uscire passo in rassegna i figli. Raddrizzo un colletto, abbottono un bottone, aggiusto i capelli... Leonardo si è raccolto il ciuffo con una mia grossa molletta fucsia.
- Leonardo, no, non puoi andare a scuola conciato così!
- Non sto bene?
- Ecco... è meglio che tu la tolga.
- Ma perché? La metti sempre anche tu!
- Perché... perché...
Il tempo stringe.
- Perché... perché quella molletta è da femmina e tu sei un maschio!



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