giovedì 15 ottobre 2020

Cronache scolastiche ai tempi del Coronavirus

Giacomo è carico di verifiche. I professori si buttano avanti, perché hanno paura di un ritorno alla didattica a distanza. Alcuni, però, hanno anche molta paura a rimanere a scuola. Indossano, oltre alle mascherine, caschi di plexiglas e camici e hanno buttato lì, ai ragazzi, di procurarseli anche loro, i caschi. 
I ragazzi, durante le lezioni di questi professori, di loro iniziativa, per non impaurirli troppo, indossano sempre la mascherina anche se sono seduti al banco.
Giacomo e i suoi compagni di classe sono i diciottenni che, se sono nati dopo febbraio, non hanno fatto la festa dei diciotto con gli amici e che visto il nuovo decreto, hanno anche responsabilmente annullato la cena di classe di sabato prossimo.
 
Da qualche giorno a  Leonardo sono arrivati i banchi nuovi. Ma loro, in classe, sono tanti e i banchi nuovi non ci stanno, così continuano ad usare le seggioline da conferenza. "Be', dovremo bocciare qualcuno di voi",  ha detto la prof d'inglese con vero British humor.
L'altro giorno, Leonardo aveva la verifica di latino. Ma l'aula delle verifiche era occupata, così durante il compito hanno tenuto la versione sotto il foglio protocollo e il vocabolario di latino sulle ginocchia.

Orlando da questa settimana ha, finalmente, (quasi) tutti i professori. La chat di classe ha così cambiato nome. Da "Quelli che escono prima" a "Quelli del Pleistocene" (da un libro che stanno leggendo).

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