domenica 26 febbraio 2012

Va così...

Questa sera.
Cicaleccio, he he he, cicaleccio, hi hi hi, cicaleccio cicaleccio.
- Uffa, se i bambini non smettono di chiacchierare e si mettono a dormire, domani mattina non li tiro più giù dal letto!
- Rilassati,  cara. Vado io.
...
- Bambini! Se non la smettete subito viene qui la mamma e allora...
...
 Zzzz zzzz zzzz zzzz
- Ecco fatto, cara.


Premi.
 Ringrazio  Mammaelly, lina, Creafamily, post-familyMarta che mi hanno gentilissimamente premiato.

Va così...
Addio a Cristina, la sorella di cognato M.
Conoscevo poco Cristina, abitava a Venezia e ci eravamo incontrate solo nelle "occasioni speciali".
Per sette anni. Io vivevo la mia vita serena, facevo i miei bambini e li crescevo. Cognato M, che per me è come un fratello, mi raccontava di lei, la mia stessa età, che lottava contro il cancro che la sfiniva e la devastava. Venerdì sera se ne è andata via.

giovedì 23 febbraio 2012

frittelle e cartapesta


Sei anni fa, Giacomo frequentava la "prima asilo". Tutto era nuovo, per me.

- Mamma, venerdì abbiamo la festa in maschera! Posso travestirmi da gatto?

Detto e fatto: una camicia bianca, una coda di stoffa, una maschera di cartone.
Varcato il portone della scuola, un turbinio di principesse, fatine e damigelle. Supereroi, cowboys e zorri. Tutti splendidamente vestiti. Rimasi senza fiato. Un buffetto sui baffi disegnati, mi accomiatai dal mio primogenito con un nodo alla gola. Giunta alla soglia mi girai: il piccolo Giacomo era là, con la coda moscia, la maschera sghemba (e in crescita!),  ritto e fermo in mezzo al salone. Scappai via e salii in macchina. Versai una lacrima (ero incinta del futuro Orlando...) e giurai a me stessa: mai più! Per gli anni a venire mi sarei premunita.
Comprai una macchina da cucire. Mi specializzai in mantelli. Ma le feste in maschera riescono ancora a cogliermi alla sprovvista.

- Mamma, venerdì abbiamo la festa in maschera a scuola!
- Accipicchia, di già?
- Possiamo travestirci?
- Bambini ho una grande idea... che ne dite di travestirvi tutti da fantasma? (Che furba mamma, che sei... un lenzuolo bianco e via...).
- Ma mamma, che schifo!
- Da pagliacci?
- Mamma, no!
- Mantelli? Che ne dite di mantelli nuovi di zecca?
- No, quest'anno no, mammina. Io voglio vestirmi da cowboy!
- Io, da Ninjago!
- Io, da marziano!
- Io, no!
- Tu no, per fortuna.

E anche quest'anno è andata.
- Orlando, puoi sorridere che ti faccio una foto?
- Mamma, non ci vedo niente!
- Quisquilie... sorridi che immortalo la nostra creazione!
- E il vestito, mamma?
- Andrà benissimo la tuta da ginnastica verde, tesoro.

martedì 21 febbraio 2012

Esperimenti sul davanzale

- Bevetela tutta, mi raccomando!
La mamma che dice di bersi due litri di aranciata? Conoscendola, avrà bisogno della bottiglia per i suoi pasticci...
Infatti.
Acqua di rubinetto. Acqua di stagno, di lago. Acqua piovana. Acqua inquinata. Terra del giardino, sabbia, terriccio. Semi.
Il tipo di acqua e il tipo di terra "interagiscono". Come?
Abbiamo costruito una colonna terra-acqua. Bisogna tagliare in due la bottiglia, circa 15 centimetri sotto il tappo. Forare il tappo e inserire nel foro uno "stoppino". (Noi abbiamo usato un pezzo di scotta della barca del nonno... ma non gli diciamo niente). Riempire la parte inferiore con dell'acqua. La parte superiore va capovolta e inserita nella parte inferiore. Lo stoppino non deve toccare il fondo e nemmeno il lato della bottiglia. Si riempie la parte superiore con del ghiaino che serve per il drenaggio e con del terriccio. Lo stoppino deve arrivare al terriccio. Si semina... e si aspetta: l'acqua salirà lungo lo stoppino e irrigherà l'orticello casalingo, un po' di terra scenderà nell'acqua.
E voilà, dopo una decina di giorni il raccolto sarà pronto! Noi abbiamo seminato dell'insalatina.
Anche l'acqua del serbatoio è cambiata.
Le possibiltà sono tantissime: basta variare il tipo di acqua, il tipo di terra e il tipo di semi. L'acqua dello stagno conterrà microorganismi e uova di insetti...
Il prossimo passo sarà bersi tanta aranciata e mettere a confronto contemporaneamente diversi tipi di colonna terra-acqua.
Idea da qui.

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giovedì 16 febbraio 2012

Rosa

Qual è il mio colore preferito? L'arancione. Ma anche il rosso. Il blu. E il nero.
Però se scelgo una cosa, la scelgo rosa. Così mi ritrovo con maglioni rosa, jeans rosa, uno spolverino rosa, una borsa rosa, il telefono rosa. Il muro della cucina, rosa.
Finirò per assomigliare alla malvagia professoressa Umbridge di Harry Potter.

Leonardo aveva bisogno di pantaloni per la ginnastica a scuola. Ai saldi, gliene ho comprati diverse paia. Un'occasione!
Stamattina.
- Mamma, grazie! Come sono morbidi... ma di che colore sono?
Mi soffermo a guardare con occhi pieni di amore il mio settenne. I riccioli spettinati, il grembiule abbottonato storto. Sta nuotando in un paio di pantaloni fucsia.
(Ma insomma, sta nuotando! Come mai per i tuoi bambini seguiti a comperare vestiti "in crescita"? Non fanno in tempo a crescerci dentro che già li passi al fratello successivo, ché altrimenti non ha niente da mettersi perché i suoi abiti sono già passati a quello dopo...).
- Mamma?... Sono rosa?
- Be' più che rosa sono un misto tra il fucsia e il bordeaux... non ti piacciono?
- Sono belli. Ma se a scuola gli altri maschi mi prendono in giro?
- Sono maschi che fanno gli sciocchini, non badare a loro. Però se ti senti a disagio, li cambiamo.
- No, no, me li tengo.

Finalmente tutti pronti. Saliamo in macchina.
- Mamma, forse è meglio che li cambiamo... posso sempre tenerli per casa.
Trafelati, siamo rientrati per indossare anonimi pantaloni blu.
 Sono maschi. Non sono pronti per il fucsia.
Ora abbiamo una buona scorta di pantaloni per casa. Accipicchia, peccato che non mi stanno!

venerdì 10 febbraio 2012

Intermezzo

Che freddo! Carichi di borsa della spesa, Leonardo ed io ci affrettiamo nel parcheggio per raggiungere la macchina.

- Mamma, oggi è stata una giornata speciale... ho avuto una bella pagella, [quindi] decido io la cena di stasera [pizza del supermercato :) ] e a scuola ho fatto uno "scambio lego" perfetto!

E anche la mia giornata è diventata "più speciale". 
Buon fine settimana a tutti!


martedì 7 febbraio 2012

Che notte quella notte, mi svegliai con le ossa tutte rotte


I suoi bambini, 14 mesi in due, dormono tutta la notte. Amica C mi consola: "Sarà il latte artificiale, che li  sazia di più...". Non è vero per niente: il primogenito di cognato P è allattato al seno. Dorme sette ore filate da quando aveva due mesi.
Sospiro. Per noi, otto ore di sonno continuato restano, appunto, un sogno.
Iniziò nove anni fa. Mesi di notti insonni, passate a cullare su e giù per la casa il nostro primo adorabile neonato. La mia mamma mi regalò il libro di Estivill. Lo lessi d'un fiato. No! Mai avrei inflitto al mio Giacomino un simile trattamento!
I consigli dei vicini, dei suoceri e delle amiche single si sprecavano:
"... Ma se lo prendi in braccio appena piange!"
"... Ma se sei sempre lì ad allattarlo!"
"... Ah, che coppia inesperta... con i bambini non ci sapete fare...".
La coppia inesperta andò avanti per la sua strada e arrivò il secondo figlio. Che dormiva peggio del primo. Il libro di Estivill occhieggiava dalla libreria. Il pediatra suggeriva un magico sciroppo. Resistemmo.
 Francoise Dolto insegna di parlare ai bambini. Parlare, spiegare, ché loro capiscono. Una sera  spiegai al piccolo Leonardo che la mamma e il papà di notte avevano bisogno di dormire. Lui facesse pure quello che voleva, noi volevamo riposare. Quella notte chiusi la porta della nostra camera. Leonardo si svegliò, chiamò, bussò e bussò.
"Piccolino, torna in camera con i tuoi fratelli!"
"Leonardino, ti avevamo spiegato..."
"Insomma, lasciaci dormire!"
Pssssssssssssssssssssssssssss
"Che sta facendo?"
"Accidenti..."
"Che sta facendo?"
"Ehm...  credo stia facendo pipì sulla porta."
Insomma, la Dolto quella notte non servì a niente.
Arrivò il terzo figlio.
Arrivò il quarto. Mi dicevano le amiche: "Caspita, non si direbbe che ti stai occupando di un neonato. Che aria riposata, che aria rilassata che hai!". Le mettevo a parte del mio segreto:  la culla (vuota) accanto al letto, il bebè tra le mie braccia. Risvegli e allattamenti erano facilissimi, quasi non me ne accorgevo.
A svezzamento iniziato da un pezzo, gli preparammo il lettino in camera dei fratelli e il papà, tranquillamente,  insegnò al piccolo Elia a dormire da solo. Ci mise tre giorni.
 Adesso Leonardo ha sette anni e di notte si sveglia ancora spesso. Un bicchiere d'acqua, una capatina in bagno, un bacio e una carezza, di solito bastano. Altrimenti gli faccio un posticino accanto a me, sotto le coperte, e lui tira dritto fino a mattina.

"Mamma, stanotte noi quattro possiamo fare come Qui, Quo, Qua? Domani è vacanza!"
Si mettono a terra i materassi e i bambini dormono allegramente insieme. Orribili mostri sotto il letto. Inquietanti bisbiglii dai cassetti. Strani fruscii alla finestra. Non importa. Stanotte mamma e papà dormiranno sonni tranquilli!
                                  

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giovedì 2 febbraio 2012

premi



Grazie a Mamma di bea, Sunshine, Roberta, patama', mamma design che mi hanno assegnato questi premi. Adesso devo raccontare sette cose... di noi.
1) Giacomo gioca a basket, ma l'anno prossimo vuole essere libero. Ama leggere.
2) Leonardo ha la testa perennemente tra le nuvole ed è sonnambulo. E' bravissimo in matematica e adora i cappelli.
3) Orlando ama gli animali, tutti gli animali. Quest'estate ha tenuto sul comodino (finché il papà non ha organizzato una degna sepoltura) un ramarro secco e una rana mummificata. Quando però ha preso in mano una vipera (morta), la mamma gli ha fatto un discorsetto.
4) Elia sorride sempre. Vi accorgete che sta arrivando perché un inconfondibile "chomp chomp" lo precede: è sempre intento a mangiucchiare qualcosa. E' il cicciottello di famiglia. A lui, come cucina la mamma, piace un sacco.
5) Il papà vuole tornare a Parigi con la mamma. Tre giorni, se trova qualcuno, fidatissimo, che tiene i pargoli.
6) La mamma dice: "Portiamoli via con noi!". La mamma, certe volte, non capisce niente.
7) Non abbiamo la televisione.

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