domenica 31 luglio 2011

sotto le stelle

Mentre Cubetto fa il suo sonnellino pomeridiano,  noi usciamo in giardino e, seduti all'ombra della magnolia, ci tuffiamo nelle avventure di Tom Sawyer.
Tom, Huckleberry e Joe sono fuggiti sull'isola, decisi a diventare dei feroci pirati. I miei cuccioli seguono la lettura rapiti.
Tom, Huck e Joe, bambini letterari, dormono all'aperto sotto le stelle. Giacomo, Leonardo, Orlando, bambini reali, sono entusiasti: lo vogliono fare anche loro!
Perché no? Prima però telefoniamo sul lavoro a papà, che è più apprensivo della mamma.
"Fate quello che vi pare. Io, però, in tenda non ci dormo!". Abbiamo ottenuto il benestare.
Dalla cantina recupero la mia vecchia tenda igloo e la monto sul prato.
Cala la sera e muniti di coperte, cuscini e un bel mucchio di peluche, i bambini sono pronti per l'avventura.
Papà e mamma danno la buonanotte ai tre, che sono eccitatissimi, gli occhi sfavillanti di gioia.

 Dentro casa. Noi due (quasi) soli.
- Cara, sei sicura? Non sono ancora troppo piccoli?
- Non preoccuparti... entro mezzanotte busseranno alla porta. Anche noi sorelle provavamo a dormire in giardino, quando eravamo piccole. Non riuscivamo a chiudere occhio, i rumori della notte ci impaurivano. Alla fine salivamo in casa.

Ci guardiamo un filmetto.
Arriva mezzanotte e nessuno ha ancora bussato alla porta. Esco in giardino in punta di piedi: dalla tenda proviene un russare sommesso.
- Lasciamo la luce accesa e la porta aperta, non si sa mai.

Papà e mamma si ritirano. Nella stanza accanto, Cubetto dorme placidamente. (Recente conquista!).
A letto, gli occhi spalancati sul buio.
- Cara... e se piove?
- Se piove, si bagneranno e correranno in casa.
- E se entra un grosso cane vagabondo? E' già successo, lo sai...
- Così mi fai preoccupare!
- E se qualche malintenzionato scavalca la recinzione?
- !!!
...
...
- Caro?
...
- Caro, sei sveglio?
...
- Caro? Sono un filo preoccupata... così piccoli... tutti soli là fuori...
- Zzz
- Ma guarda un po' che tipo... quasi quasi gli tiro un calcione...

Ho ascoltato la rumorosa passeggiata del riccio. Ho udito il verso stregato della civetta. Indistinti e  misteriosi fruscii mi hanno fatto rabbrividire.
Ho assistito al meraviglioso spettacolo del sole nascente, una calda tazza di caffè tra le mani.
Alle otto i tre si sono svegliati, riposatissimi, e hanno reclamato la loro colazione.
- Mamma, è stato bellissimo!
- Mamma, lo possiamo rifare stanotte?
- Ehm, no... stanotte vorrei dormire...
- ?

domenica 24 luglio 2011

Adesso scrivo un post. (Un dolcetto tira l'altro).



- Cara rilassati: stasera, alla cena, ci penso io!
- Che bello! Quasi quasi, accendo il computer e scrivo sul blog.
Click.
Tic tic tic tic...
- Mamma?
- Mmmh... dimmi.
- Visto che sei lì seduta a non fare niente, mi leggi una storia?
- Veramente, non è che non sto facendo niente, sto scrivendo sul blog... ti leggo la storia quando ho finito.
- Va bene. Allora aspetto qui, seduto vicino a te.

Tic tic tic tic...
- Cara, dove sono le cipolle?
- Cosa? Cipolle? Al solito posto.
- Ah è vero, eccole qui.

Tic tic tic tic...
- Mammaaa!
- Dimmiii!
- Manca la cartaigenicaaa!
- Solito postooo!
- Ma io non posso alzarmiii!
- Arrivooo! (Sgrunt, non capisco perché chi finisce la carta non metta MAI un rotolo nuovo...)
- Scusa cara, dicevi a me?
- No, no... (non ho voglia di discutere, voglio scrivere il post).

Tic tic tic tic...
- Cara?
- Che c'è?
- Non trovo le uova...
- Solito posto.
- No, cara,  proprio non ci sono! Vieni a vedere.
- Eccole qui che ti stanno guardando. Dal solito posto. (Maschi...non trovano mai nulla!)
- Cara, dici a me?
- No, no... (non ho voglia di discutere, devo scrivere il post).

Tic tic tic tic...
- Elia, fermo lì con la tastiera!
- Ma-ma, me-me!
- Elia, non picchiare sulla tastiera!... ELIA, NO!
- Ta-ta!
- AAARGH!
- Cara! Che succede?
- Mamma! Che c'è?
- Che pasticcio! Elia mi ha pubblicato quella specie di abbozzo di post!
- Tutto qui? Ci hai fatto prendere uno spavento! Mi sembri un po' nervosa, cara... sarà la fame. Vieni, ho preparato un'ottima cenetta... (cioè, almeno lo spero: volevo cucinare una frittata, ma mi sa che ho inventato un nuovo piatto)...

lunedì 18 luglio 2011

Come dentro a un quadro

Immagino... Vincent Van Gogh si aggira per le stradine di Arles. Passa davanti ai caffè e si ferma ad osservare la gente seduta ai tavolini all'aperto. Entra nei giardini pubblici e si riposa un poco su di una panchina, poi riprende a camminare dirigendosi verso il fiume. Guarda i passanti attraversare frettolosamente un ponte. Passeggia per la campagna, attraverso campi di grano e prati fioriti. Scende la notte. Fermo sulle rive del Rodano, contempla il cielo stellato. L'inquietante garrire dei gabbiani lacera il silenzio.
Nel suo girovagare, ogni tanto apre il cavalletto e dipinge.
Più di cento anni dopo, quattro bambini, un papà e una mamma (e un passeggino sgangherato), seguono le sue tracce. Ad Arles, nei punti in cui si pensa che Van Gogh abbia posato il cavalletto, sono state installate delle riproduzioni dei suoi quadri. E' bellissimo, e anche strano, trovarsi immersi dentro al paesaggio che ha ispirato il grande pittore. Seppure dopo tanti anni. In una lettera al fratello Theo, Vincent, a proposito di un dipinto raffigurante un ponte di Arles,  descrive un alberello giovane giovane, con poche verdi foglie: ora quel fragile arbusto, che nel suo quadro si vede bene, è un possente e maestoso albero! I miei bambini sono affascinati. Mappa alla mano, si sentono dei pirati a caccia di un favoloso tesoro e hanno l'intenzione di scovare tutti i quadri.
- Ma li volete trovare proprio tutti? Ce ne sono anche di lontani, dovremo scarpinare ore!
- Certo, li vogliamo vedere tutti!
...
- Papà, qualcuno ha rubato un pezzettino di questo qui!
- Non sono i veri quadri, sono delle riproduzioni, delle fotografie.
- Che peccato... Allora un giorno ci portate a vedere quelli veri?
- Si può fare.
- E ne possiamo anche comprare uno? Quanto costeranno?
- Ehm, no, tanti sono conservati nei musei e oggigiorno, i quadri di Van Gogh non hanno prezzo.

Sono pargoli accomodanti, si sono accontentati di una buona riproduzione e delle foto di loro quattro che fanno gli smorfiosi dentro ai "quadri".
...
- Qui intorno ce ne dovrebbe essere un altro...
- Mamma, l'hai trovato? Che fai lì imbambolata?
- No... guardate! Proprio da qui parte la via (Tolosana) del Cammino di Santiago, un mio sogno!
- Ci siamo anche noi nel tuo sogno?
- Certo, voi ci siete sempre.
- Meno male.
- E' un cammino tanto lungo, mamma?
- Lunghissimo.
-Ah.

La mappa è alquanto approssimativa ed è davvero cosa da risoluti pirati scovare tutti i punti segnati. Giacomo non vuole demordere così lasciamo il resto della sfinita famiglia accasciata su di una panchina, e lui ed io partiamo alla ricerca dell'ultimo quadro. Che non troviamo.
- Non capisco, dovrebbe essere da queste parti... qui c'è solo un campo nomadi.
- Ma io lo voglio trovare!
- Senti, a casa lo cerchiamo su internet e appena possiamo lo andiamo a vedere dal vero. Che ne dici, ti va?
- Ok, mamma, mi va.
- Mi fanno male i piedi... vieni, andiamo a prenderci un gelato.

mercoledì 13 luglio 2011

macarons a saint-tropez


Deliziata, mi aggiro tra i banchetti che campeggiano in Place des Lices, il martedì mattina. Adoro i mercati e questo è un vero spettacolo, un tripudio di oggetti, di cibarie, di colori, di aromi! 
Mi incanto davanti a dei vestitini da bambina dallo stile un po' retrò. Bellissimi vestitini bianchi, a fiori, di sangallo, di taffettà... sbircio il mio piccolo Elia: forse, forse, con quei ricciolini... sospiro e scaccio l'incauto pensiero. Cerco con lo sguardo i maschi di famiglia, cioè tutto il resto della mia famiglia: eccoli là, imbambolati davanti al banco dei cappelli di paglia (sono panama, cara!); li mollo ai loro pavoneggiamenti maschili  e corro alle borse  di paglia (semplice paglia paglia!). Ne scelgo due, una grande,  per quando esco con la prole, una più piccola, nel caso uscissi sola (...).
Poco distante un signore sta preparando un padellone di ratatouille, sfumazzandoci sopra allegramente, un altro signore sta mescolando la paella.
 I bambini si soffermano alla bancarella che vende saponette di ogni forma e colore.
- Mamma, quanti profumi!
- Chiudete gli occhi e annusate...
- Io sento un buonissimo profumo di lavanda!
- Io sento odore di aglio!
- Io annuso il profumo delle olive, e un profumo di spezie...
- Mamma, c'è anche profumo di dolcetti!
- Dolcetti? A caccia della bancarella di dolcetti, svelti, svelti!
- Mamma, mamma, li ho trovati, sono qui!
- Ma questi sono i mitici macarons, non li ho mai mangiati...  Che ne dite, li compriamo? 
Verde pistacchio, giallo limone, arancio fluorescente, azzurrino, marrone cioccolato, rosa fucsia... li abbiamo assaggiati tutti e ce ne siamo innamorati!



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