giovedì 27 ottobre 2011

pizzetta

- Mamma, oggi A era senza merenda, così gli ho offerto metà della mia pizzetta.
- Bravo Leonardo, sei stato generoso!
- Però non l'ha voluta. Ha detto che lui non può mangiare i würstel e nemmeno gli stampi dei würstel sulla pizzetta.
- Si vede che A è musulmano.
- Che cosa è, A?
- A e la sua famiglia sono di un'altra religione.
- Però è il nostro Dio quello  giusto, vero mamma?
- Per noi è giusto il nostro, per la famiglia di A è giusto il loro. L'importante è rispettarsi.
- Mamma, io credo in Dio. E anche nel mostro di Loch Ness.

domenica 23 ottobre 2011

mistero in casa sei cuori

Accadde un tardo pomeriggio.
Dopo il parcogiochi, facemmo ritorno a casa.
Lo sorprendemmo in soggiorno, gli occhi fissi sullo schermo acceso del computer. Ogni tanto scribacchiava qualcosa su un quadernetto, poi tornava a concentrarsi sul monitor. I frugoletti non ci fecero caso, lo salutarono e sciamarono allegri verso i loro giochi.
- Che stavi facendo?
- Chi, io? Niente, niente...
Spense il computer, prima che potessi vedere.
Io non diedi troppo peso alla cosa.
Qualche giorno dopo, nel bagno, scorsi un massiccio volume, sepolto sotto la consueta pila di fumetti che campeggia accanto alla carta igienica. Incuriosita, feci per afferrarlo, ma lui fu più rapido.
- Quello è mio, non toccare!
- Ma che cos'è?
- Niente, niente...
Insistetti. Ma lui, taceva.
Come un provetto Sherlock Holmes, cominciai a indagare in cerca di indizi. Invano. Tutto rimaneva avvolto nel mistero.
Un venerdì sera tornò a casa, le braccia cariche di sacchetti del supermercato. Da uno di essi spuntava un ciuffo di foglie verdi.
- Hai fatto spesa!
- Già.
- E questo  cos'è?
- Un sedano.
- ?
- Non so bene che parte usare, ma serve nella ricetta...
- ?
- Ho pensato che siccome tu ti dai tanto da fare con questa cosa dell' homeschooling, con i bambini e, ehm, sì, anche con le faccende di casa, voglio darti una mano in cucina, ho studiato delle ricette...

Sì. In questi giorni abbiamo gustato gnocchi di zucca, tortelli ripieni, gnocchi di patate con ragù, pane al latte e crostata di mele.
Apro lo sportello del frigo. Posso contare: quattro litri di latte fresco, sei confezioni di peperoni rossi, quaranta (40) uova, due zucche.
Ma che dire? Ho un marito speciale.

Ps: nella foto la sensory tub d'autunno.

lunedì 17 ottobre 2011

homeschooling


Visita oculistica per Orlando. Il dottore è sorridente e gentile.

- Vieni, mettiti qui in ginocchio. Ora ti do una grande forchetta. Devi metterla come appare sul cartellone. Va bene?
- Va bene.

Cartellone: forchetta gigante in su.
Orlando: forchetta in giù.

Cartellone: forchetta gigante a destra.
Orlando: forchetta a sinistra.

Io mi comincio a preoccupare un poco. Avrà preso da me (che sono praticamente una talpa)?

- Ehm... forse non hai capito. Devi mettere la forchetta nello stessa direzione della mia.
- Cioè, la E che mi hai dato, la devo mettere con le gambette come quella del cartellone?
- Bravo!
- Mi confondeva la forchetta.
- Scusa, parlavo come ai bambini piccoli. Quanti anni hai?
- Cinque.
- Sei grande, allora! Per che squadra tifi?
- ?
- Intendevo: per che squadra di calcio tieni?
- Non gioco a calcio. Gioco a bocce.
- Ah... e ti piace andare all'asilo?
- Io non vado all'asilo.
- ?
- Faccio scuoletta a casa. Con la mamma.
- Ah... continuiamo, che dici?

Eh, sì... tutti questi meravigliosi blog di homeschooling hanno lasciato il segno: quest'anno homepreschooling anche noi! E quella della foto è la nostra prima sensory tub.

venerdì 7 ottobre 2011

te lo do io il pokémon

- Mamma, mi tieni le carte Pokémon?
- Le metto nella tasca posteriore dei jeans.

Stiamo beatamente bighellonando al centro commerciale. Una vetrina di cappelli attira irresistibilmente i maschi, io ne approfitto per fare una capatina al bagno.
...

- Dum-de-dum, dum-de-dum, dum...

Splash.

- Splash?
...
- Oh no! Somma disgrazia!!!
...

- Pss, pss, caro!
- Cosa fai nascosta dietro alla colonna?
- Ho combinato un bel pasticcio...
- ?
- Le figurine di Orlando... splash! Nel water.
- No!
- E invece sì!
- Accidenti, guai grossi in arrivo se se ne accorge Orlando-tempesta... Non potevi proprio recuperarle?
- !
- C'è un'edicola in fondo alla galleria..
- Corro!

Le carte dei Pokémon con cui giocano i miei bambini sono eredità del cugino diciassettenne, passato ad altri interessi. Non ho idea se oggigiorno le vendono ancora.
- Scusi, avete carte dei Pokémon?
- Certo, signora.
- Perfetto! Me ne da un pacchetto, perfavore? (Quasi quasi ne compro quattro, uno per ciascuno).
- Ecco qua un pacchetto. Sono 4,50 euro. Desidera altro?
- (Quattroeuroecinquanta un pacchetto... ma siamo matti!). Ehm no, nient'altro, grazie.

Quando ero piccola, ogni domenica passavamo in edicola e i miei genitori ci compravano due pacchetti di figurine a testa.
Quando ero incinta del terzo figlio, tante buone anime hanno cercato di avvertirci: "Il terzo? Ma guardate che fare figli costa!".
Non sapevo che si riferissero alle figurine.
E noi che abbiamo fatto anche il quarto!

domenica 2 ottobre 2011

Il mulino delle streghe



La strada è bellissima. A tratti si inoltra nella foresta, costeggia corsi d'acqua e immensi prati verdi,  incontra fattorie e case dalle facciate decorate con piccole tegole di legno. La nostra meta è il Mulino delle Streghe (Hexenlochmühle).
Il Mulino ospita un negozio di souvenir (orologi a cucù e streghette di pezza) e un ristorantino. Come dei veri turisti, alle quattro di pomeriggio abbiamo ordinato salsicciotti con salsa di cipolle e patatine fritte, innaffiati con birra (noi) e acqua gasata (loro).

- Avete visto, bambini? L'acqua arriva alla ruota e la fa girare...
- Mamma,  Elia si è tolto una scarpa e l'ha gettata nel canale!
- Oh no, era l'unico paio! Gli sarà scivolata, poverino...
- No, no, l'hai gettata tu vero, Elia?
- Sì!
- Ehi, ha detto "si"!
- E' il primo figlio che impara a dire "si" prima di "no".
- Dì "sì" piccolino!
- Sì, sì, sì!
- Ma che bravo!
- Sei bravissimo!
- Sì, sì, sì!
- Intanto è senza una scarpa.
- Speriamo che non blocchi la ruota...
- Sì, sì, sì!

 Ai bambini dispiaceva lasciare lì quella scarpetta numero 20, così, nottetempo, prima dell'arrivo delle streghe, con un tipico ramo ad uncino della Foresta Nera, il papà l'ha recuperata.
Il viaggio è continuato.
Senza macchina fotografica. La batteria si è scaricata e la mamma ha lasciato il caricabatterie in Italia.
A Schonach, dove i bambini hanno giocato con gli scoiattoli che scorrazzano su e giù dagli alberi del parco cittadino, abbiamo visitato il cucù più grande del mondo. Un inquietante "uccellino" di 70 chili ha cinguettato il suo CUCU' per undici volte.  Temevo che Elia si spaventasse, ma lui non ha fatto una piega: se esistono strani esseri giganti che fanno MUUU,  possono esistere anche strani esseri ciccioni, che fanno CUCU'. Il mondo è ancora tutto da scoprire.
A Gutach, c'è un interessantissimo museo interattivo all'aperto. Fattorie, officine, laboratori, mulini. Tutti edifici autentici,  che, trasportati qui da diverse parti della regione e fedelmente ricostruiti, mostrano ai visitatori come vivevano un tempo gli abitanti della Schwarzwald.
Ci sono anche caprette, cavalli, mucche. 
Giacomo, Leonardo e Orlando hanno provato a mungere una mucca di plastica, con scarsi risultati. 
Io sono rimasta senza parole davanti ad un orto di zucche: tante, enormi, stupende zucche arancioni. Il mio pensiero è corso all'unica zucchetta del mio orto, caduta miseramente dalla pianta quando misurava sì e no cinque centimetri. 
A Triberg abbiamo visto le cascate più alte della Germania. 
I bambini, insieme al papà, hanno scelto il mio regalo di compleanno: un orologio a cucù!

Per un altro resoconto di viaggio, vi rimando a lei.

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