martedì 27 settembre 2011

Se ti do un uomo ragno tu mi dai quel dinosauro?

- Che bello, io baratterò il mio batman rotto senza mantello con un batman aggiustato e con mantello!
- Leonardo, smettila di sognare, torna alla realtà. Non funziona così!
- Giacomo, non essere sgarbato con tuo fratello.


La scuola primaria ha mandato a casa un avviso: "E' indetto un mercatino di vendita e scambio di libri, giornalini, giochi usati, lavoretti. Per promuovere la socializzazione, l'impegno, il senso di responsabilità..."
I miei bambini ne sono entusiasti, vogliono partecipare.

Ci siamo tutti. Anche Elia. Anche il papà.
 Giacomo, Leonardo e Orlando dispongono sul tappettino la mercanzia che hanno portato. Hanno anche preparato i cartellini con i prezzi: vendono tutto a 10, 20 centesimi. Per due o tre cose davvero speciali si arrischiano a chiedere 1 euro.
Orlando ha con sé i suoi risparmi (75 centesimi).
Schizzano via, a curiosare gli altri banchetti.
Orlando torna quasi subito, saltellando felice:
- Guardate, guardate, cinque figurine dei Pokémon per soli 70 centesimi!
- Che cosa? Con quale bambino hai concluso l'affare?
- Quello laggiù...
- Ma pensa un po'... tutti i risparmi per cinque figurine usate...
- Cara...
- Ma hai visto quell'energumeno? Avrà almeno dieci anni... e ha fatto il furbo con il mio Orlandino, che di anni ne ha solo cinque, povero cucciolo..
- Cara, sono cose da bambini... lascia che si divertano.
- Scusa, hai ragione. E' che la mamma-mamma che c'è in me di fronte a cotanta ingiustizia, si trattiene a stento. Badi tu ad Elia mentre io faccio un giretto?

Di scambio in scambio, Orlando ha affinato l'arte del mercanteggiare. Ha barattato una macchinina per un peluche, il peluche per un robot, il robot per due power rangers...
Leonardo è tornato a casa con un batman gigantesco stretto tra le braccia.
Giacomo con dei giornalini e svariati, orribili, rettili di plastica.
Perfino Elia, al prezzo di un sorriso, ha ricevuto un uomo ragno.
E la mamma ha scambiato quattro impagabili chiacchiere con altre mamme.
Sulla strada di casa il papà ha annunciato: "Stasera, pizza e cartoni!"

Un'altra bellissima giornata.

domenica 18 settembre 2011

Foresta Nera.



E' scesa la sera.
I bimbi dormono già.
Lui, tutto allegro, sta stirando una camicia sulla sua nuova asse da stiro.
Lei, spaparanzata sul divano, si sta aggiornando.

- Cara, che dici... partiamo?
- Partiamo!

La mattina dopo, figli e bagagli, partiamo.

Ci addentriamo nella Foresta.
Io, con Cubetto fasciato sulla schiena, apro la fila. Lui la chiude. I tre piccoli esploratori in mezzo. Bisbigliano.
- Pss, non diciamolo alla mamma, ché ci rimane male, ma questa Foresta non mi sembra tanto Nera...
- A me sembra verde scuro.
- Però gli alberi sono altissimi!
- Guardate questi tronchi abbattuti: o è stato un fulmine o è stato un orso.
- E' stato un orso, di sicuro!
- Accipicchia. E se lo incontriamo?
- Io ho portato qualcosa contro i cinghiali.
- Fai vedere!
- Corn flakes! Ne ho le tasche piene.
- Ecco perché crocchi così tanto mentre cammini.
- Ne volete un po'? Se incontriamo un cinghiale gli lancio i corn flakes e scappiamo...
- E se non gli piacciono?
- E gli orsi? Agli orsi  non piacciono di sicuro... e io il miele nelle tasche non me lo metto.
- La mamma si arrabbierebbe troppo.
- E la mamma? Come fa a scappare con quel cicciottello aggrappato alla schiena? Mica la voglio lasciare qui nella Foresta!
- Papà, mamma... che ne dite se torniamo? Comincia a fare scuro, la Foresta sta diventando Nerissima!

giovedì 1 settembre 2011

uomini

click clack.
- Bentornato, caro!
- Buona sera a tutti!
- Ciao, papà!
- Atao!
- Come è andato il lavoro?
- Ti ho portato un regalo...
- Per me?
- Per me?
- Per me?
- Me!
- Per la mamma.
- Grazie! Un libro? Un vasetto di nutella? Una stecca di cioccolata bianca?
- Niente dei soliti regalucci...ta-daa: ecco qui!
- ?
- Allora? Sei rimasta senza parole, eh?
- Spero che sia una tavola da surf.
- Nooo: è un'asse da stiro!
- !
- Ti piace?
- ...
- Ti piace la fantasia di farfalle? C'era anche con gli agrumi, ma ho pensato che avresti preferito stirare su ali di farfalla.
- ...
- Guarda, ho chiesto alle mie colleghe, la marca è delle migliori, buona portata, buona stabilità...
- Alle tue colleghe?
- Sì, durante la pausa caffè è venuta fuori questa faccenda che tu stiri sul letto...
- Con le tue colleghe, durante la pausa caffè?
- "Poveretta" hanno detto loro...
- Tu chiacchieri amabilmente con le tue colleghe, sorseggiando un caffettino, mentre io a casa, "poveretta",  stiro sul letto?
- ?
- Insomma, le tue care colleghe ti hanno consigliato questo splendido regalo...
- Ehm, mi pare di percepire una nota di acidità... c'è qualcosa che non va? Io parlo sempre della mia meravigliosa moglie...
- Con le tue colleghe.
- Anche con i colleghi.
- Ah!
- Lo sai che ti amo pazzamente.
- Sì, lo so. E' anche per questo che mi fai regali indimenticabili.

Poveretto. E' un uomo. Lui non sa che stirare non è più di moda.

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