mercoledì 22 giugno 2011

gioielli 3 - non si può piacere a tutti


Diverse volte al giorno, una bianca Opel d'epoca scorrazza, scoppiettando allegramente, su e giù per la collina. Al volante c'è mamma 6cuori. Dai vetri dei finestrini si intravedono le faccine dei suoi figlioli: uno, due, tre, quattro.
Su e giù per la collina, verso la scuola, la casa di un amichetto, il parcogiochi, il supermercato.
Mamma 6cuori e la bianca Opel sono una coppia affiatata. In otto anni di vita insieme, mai un guasto, mai un meccanico.
Inconvenienti? Son quisquilie: qualche maleducata strombazzata, se si arranca su per una ripidissima salita; qualche piccolo allagamento del bagagliaio, in caso di forte pioggia; qualche vetro che non vuole spannarsi, quando il clima è troppo freddo e troppo umido.
Però l'altro giorno...
Andando verso casa, l'allegra Opel è passata davanti ad un gruppo di preadolescenti (età ingrata) e una frase, detta sghignazzando, è volata in aria, è entrata dai finestrini, è rimbalzata per tutto l'abitacolo.
- Mamma, che hanno detto quei signori?
- Mmmh, cosa? Non ho sentito.
- Ma se hanno urlato!
- Mamma, hanno detto:"Guarda che vecchia carriola che sta passando"!
- Mamma, che significa "vecchia carriola"?
- Mamma, ma si riferivano alla nostra macchina?

Sì, quei giovin signori si riferivano alla nostra macchina. Furtivamente, mi son data un'occhiata nello specchietto retrovisore... tutto d'un tratto mi sono sentita una "vecchia carriola" anch'io.

PS per Tri: no, cara Tri, questa volta non ho investito degli extraterrestri facendo una retro!  ;)
PS: partiamo!

martedì 21 giugno 2011

gioielli 2 - la mia opel fa scintille

Imbocco la via della scuola d'infanzia, accosto al marciapiede, spengo il motore, scendo.
Davanti al cancello incrocio una mamma, mi saluta e mi dice:
- Sai che il mio bimbo D è innamorato della tua auto?
- Davvero?
- Sì. Vuole chiederti se, quando non la usi più, ce la regali!

Insomma,  la mia Opel piace!

domenica 19 giugno 2011

gioielli

Ore 13.
Parcheggio la mia  Opel del 1979 di fronte alla scuola d'infanzia, devo recuperare il mio cinquenne.
Da qualche tempo ho la tendenza a perdere ogni cosa, quindi poso le chiavi dell'auto sul seggiolino di Elia,  così evito il rischio di dover tornare a casa a piedi.
Dal cancello dell'asilo esce un distinto signore. Tiene per mano un bimbetto. Una bimba più grande gli cammina a fianco.
- Nonno, la mamma di Orlando ha una Ferrari! E' bellissima!
Il distinto signore guarda la mia auto. Guarda anche me.
- Beh, non è che sia proprio una Ferrari...
Interviene la bambina:
- Nonno,  non sarà una Ferrari... ma le assomiglia tantissimo!
Sorrido al terzetto. Ferrari, Opel... basta che camminino...
Entro a scuola, a prendere il mio gioiello.

lunedì 13 giugno 2011

una bellissima giornata


Una bellissima domenica. Mio marito ed io abbiamo avuto l'onore di fare da padrini di battesimo a bimbo M,  figlio di una cara amica. Puntuali, siamo giunti in perfetto orario sul sagrato della Chiesa.
Mi guardo intorno: spesso, dove c'è una Chiesa, c'è anche un bar. Il bar c'è, ma è chiuso.
- Caro, devo andare in bagno!
- Ci andrai dopo... sbrigati che iniziano!
- Ma non posso saltellare durante tutta la Messa!
- Chiedi al prete.
- Ma mi vergogno! Bambini, qualcuno di voi deve fare pipì?
- No, mamma.
- Siete poco collaborativi, voi.
Così il prete, che indossa già i paramenti liturgici,  accompagna l'imbarazzata madrina attraverso interessanti, lunghi, freschi corridoi, là dove la madrina ha bisogno di andare.

In veste di padrino e madrina, siamo sull'Altare.
Ammiro bimbo M, che dorme serafico tra le braccia della sua mamma. Dormirà per tutta la funzione. Anche quando il prete gli aspergerà il capo con l'Acqua Santa, lui continuerà a dormire. Misteri dei figli degli altri.
Ammiro il mio Cubetto, sull'Altare con noi, in braccio al suo papà. Stamattina era elegantissimo. Ora ha l'aria stravolta e spiegazzata. Immagino avrà fame e sonno. Speriamo che resista un altro po'.
Giù, nel banco in prima fila, ci sono gli altri nostri tre figli. Li sbircio.
Leonardo è intento a infilarsi un regolo nel calzino.
Orlando ha un dubbio: è più lungo lui o il banco? Non c'è che da provare, sdraiandocisi sopra. Forse  allungando bene il braccio sopra la testa...
Giacomo è in piedi, ritto come un fuso. Una chiazza di capelli rasati, una camicia a righine bianche e verdi, il papillon arancione, homemade, della recita scolastica. Si accorge che lo guardo e mi sorride. Gli sorrido. Torno a concentrarmi sulla funzione.
...

Tutto è andato per il meglio. Il prete è venuto a salutarci: "Tutti vostri? Tutti maschi? Al giorno d'oggi, siete degli eroi!" (Non chiedetemi perché... è lui che lo ha detto). Ci ha anche regalato un fragrante melone. (Era la "Giornata del melone").

C'era anche il sindaco del paese, con la fascia tricolore, ammiratissima dai miei figli.
Fuori dalla Chiesa c'era la banda. (immagino in occasione della "Festa del melone").
- Mamma, ma la banda è per bimbo M che è stato battezzato?
- Non solo. E' anche perché la vita è bella.

giovedì 9 giugno 2011

ribellione

- Mamma, sai come lo descrivo, Cubetto?
- Dimmi, Leonardo.
- Un bambino tondo e felice!

Il bambino tondo e felice e la sua mamma stanno uno di fronte all'altra.
In mezzo a loro, la pappa.
E' una pappa dal colore verdognolo e dalla consistenza molliccia, del tipo "la mamma non aveva voglia di cucinare".
- Cubetto, tesoruccio mio, assaggia questa pappa deliziosa!
- Mmmh.
- Cubetto, apri la bocca, per favore!
- Mmmh.
- Cubetto! O mangi questa minestra...
- Mmmh!

Il bambino tondo e felice e la sua mamma si guatano. E' un duello di sguardi.
Pensare che solo un anno fa, erano una cosa sola!
Pensare che di notte, sono ancora una cosa sola!
- Cubetto, non guardarmi in quel modo... mi intimorisce!
Senza distogliere lo sguardo dalla mamma, Cubetto, con gesto preciso e risoluto, allunga la paffuta manina e molla un energico manrovescio al cucchiaio colmo che gli aleggia dinanzi.
Il cucchiaio vola, il verde intruglio vola, entrambi atterrano sui capelli, sul naso, sulla camicia (linda!) della mamma.
Il bambino tondo e felice sta palesando un inaspettato spirito ribelle.

martedì 7 giugno 2011

sogni


Il mio sogno è di poter percorrere, un giorno, il Cammino di Santiago.
Quando i miei figli saranno abbastanza grandi da poterli lasciare per più di tre giorni...
Quando io sarò abbastanza grande da riuscire a stare senza di loro per più di quattro ore...
Quando troverò qualcuno disposto a tenerli per più di un pomeriggio...
Mi piacerebbe anche portarli con me. Quando sarò abbastanza certa che il pellegrinaggio non diventi un martirio.

foto di Ilda Casati

Quest'anno... Dove andiamo?
Non lo sappiamo ancora! A fine giugno, forse diretti a Nord, forse diretti a Sud,  intraprenderemo il nostro viaggio.
E' già, questo, un sogno che si realizza: viaggiare tutti insieme, con il nostro piccolo Elia.

Questo post partecipa all'iniziativa di Mens Sana  

giovedì 2 giugno 2011

vele e bandiere


Il mio papà è nato e cresciuto in un paesino sul lago. Le barche a vela sono la sua passione. Le mie sorelle ed io ridiamo tanto, adesso, nel ricordare quelle lunghe e interminabili giornate passate sotto il cocente sole estivo, sulla sua adorata "Strega" ferma e immobile in mezzo al Garda, perché non tirava un alito di vento.
Qualche anno fa papà tornò a casa con un albero maestro: "Comprato d'occasione, perché non si sa mai!".
L'albero maestro ora è nel nostro giardino e fa l'asta della bandiera italiana.
I miei figli ne vanno molto fieri.

Questo post partecipa al contest di Pisa&Love "(Mi) Immortali gli Italiani?".

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