martedì 31 maggio 2011

Il primo figlio

Lui mi ha fatto diventare mamma. Lui ha scalzato me stessa dalla cima dei miei pensieri.
Lui è il neonato, strillante per le coliche, che, certe notti di agosto, portavamo disperatamente a spasso attraverso la città, nella speranza si calmasse.
Lui è il bambinetto a cui permettevo di strapazzare i miei libri di Scott Fitzgerald perché così, non so per quale assurda teoria da me inventata,  avrebbe imparato a familiarizzare con l'incanto dei libri (beh, è un grande lettore...).
Con lui ho sperimentato per due anni l'ebbrezza del figlio unico. Me lo sono portato dovunque: feste,  lavoro, all'ultimo esame.
Suo è il primo pannolino che ho cambiato. Suo il primo vestito di carnevale che ho cucito (un disastro, poverino! Quando l'ho visto mascherato da misero gatto, nel salone della scuola dell'infanzia, in mezzo a bambini principescamente vestiti,  mi sono messa a piangere).
Sua è la prima pagella, che, con gli occhi sfavillanti di gioia, ho firmato.
Giacomo, che quando Elia piange, mi dice: "Mamma, dammi qua, so io cosa ci vuole: un giretto in giardino con suo fratello maggiore!".  Elia si calma per davvero!
Giacomo, che ogni tanto passa e mi schiocca un bacio.
Che spesso si arrangia da solo. Che ha tutta la mia fiducia.
 Lunedì pomeriggio. Solito parco, solito scivolo. Sono impegnatissima a star dietro a Cubetto.
- Che botta!
- Che...?
- 6cuori... Giacomo...
- Cosa... Chi?
- E' caduto! Si è fatto male!
Il cuore salta un battito. Mollo Cubetto, non so dove, non so come, e corro dal mio primogenito.
- Mamma, perdo sangue...
In un attimo il suo viso è inondato. Lo trascino alla fontanella, gli bagno i capelli,  cerco di lavare via il sangue ma sta sgorgando a fiotti e le nostre magliette ne sono subito intrise. Comincia a venirmi la paura di un'emorragia,  lo faccio sdraiare all'ombra di un albero.
- Datemi dei fazzoletti!
Mi portano i fazzoletti e anche del ghiaccio.
Le mie amiche sono intorno a me. Allontanano i bimbi curiosi e melodrammatici ("ma è tanto grave?, "ma sta per morire?").
- Chiamiamo il 118?
- No, no, chiamate mio marito, lo porta lui all'ospedale!
Orlando lava gli occhiali al fratello. Leonardo vuole accompagnarlo al Pronto Soccorso.
I suoi amici a sera telefonano per avere notizie.
Ora Giacomo ha uno spettacolare taglio in testa, un ciuffo di capelli rasati ("ehm... Vuoi che tagliamo corti anche gli altri?" "No, no, papà, va bene così"), le vacanze anticipate.
 Mamma e papà l'hanno scampata anche questa volta. Fra 48 ore tireranno un sospiro di sollievo.

venerdì 27 maggio 2011

Il quarto figlio

Al parco.
Una mamma ha avuto la terza figlia da poco. Mentre culla il suo minuscolo esserino, tutto di rosa vestito, mi domanda: "E' tanta la differenza tra l'averne tre o quattro?". Le sorrido, ma non faccio in tempo a risponderle: schizzo via, poiché il mio quarto figlio si sta lanciando nel mezzo di una partita a pallone tra giganteschi ottenni. Lo afferro al volo prima che un calciatore in erba, nella foga del gioco, non scambi la sua testina per la palla. Torno dalla signora, seduta su di una panchina all'ombra, intenta a sbaciucchiare il suo fagottino dormiente, tutto di rosa vestito. Sto per sedermi e risponderle che no, la differenza non è poi tanta, quando il mio adorato Cubetto, che ancora non cammina ma adora arrampicarsi come una scimmietta su per ogni pendenza, si dirige rapidissimo verso la scaletta dello scivolo. Mi precipito dietro di lui. Incurante di veloci piedi cinquenni che sfiorano le sue manine, si inerpica fino in cima, guadagna la sommità della giostra e, con impavido entusiasmo, si lancia giù, prorompendo in grida di giubilo.  Le bambine seienni lo guardano estasiate. Le mamme mi occhieggiano.
Cubetto ripete l'inebriante gioco più e più volte.
Che sole, oggi pomeriggio!
Cubetto ha sete. No, non vuole l'acqua del suo nuovo e pratico bicchierino a due manici. Vuole l'acqua della fontanella e, con piglio deciso, si dirige gattonando verso di essa. Vuole bere come suo fratello.
Cerco con lo sguardo la gentile signora di bebè rosa munita,  ma se ne è andata.
Che caldo, oggi pomeriggio!
Adesso Cubetto è attratto dall'altalena che va su e giù, su e giù... Deve essere tanto divertente! Lo prendo in braccio, prima che si avvicini troppo e ci mettiamo in coda, attendendo il nostro turno. Poi salgo con lui, è un'altalena per bambini grandi, e ci facciamo un giretto. Le mamme mi occhieggiano.
Su e giù, su e giù... Là in basso vedo le mie amiche che ciarlano tutte allegre. Chissà cosa si stanno raccontando... Ma guarda, stanno sorseggiando il caffè! Su e giù, su e giù...
E' proprio un pomeriggio afoso.
Si è fatto tardi, bisogna rientrare! Carico in macchina i pargoli esausti. Li rimiro con occhi pieni di amore. Come sono carini... Certo, hanno assunto tutti e quattro un colore grigio terra, sono sudaticci e impolverati. Sospiro.
Sì, ci sono sere che dover fare il bagno a quattro invece che a tre, fa molta differenza.

martedì 24 maggio 2011

amenità della campagna

Sono reduce da una notte insonne, causa Cubetto febbricitante. Mi concedo una pausa in giardino. Sdraiata sull'erba del prato, chiudo gli occhi e assaporo il delizioso gusto amaro di un lungo caffè bollente.
 Il sole scalda le gote, la brezza leggera lambisce il viso, gli uccellini cinguettano.
Ah, l'impareggiabile pace della campagna!
All'improvviso tale sinfonia campestre viene lacerata da un cinguettio disperato. Rovescio la tazza di caffè, spalanco gli occhi. Il cinguettio disperato proviene dalle piante di bambù! Lesta come una lepre, corro a vedere. Che sarà mai?
Un serpente ha attaccato un nido, l'ha rovesciato, è scivolato dall'albero ed ora pende, lunghissimo, (almeno un metro, vi assicuro!) con un piccolo merlo tra le fauci!
La Tarzan che è in me vuole agire... Che fare?
La casalinga che è in me, agisce.
Raggiungo la scopa e afferrandola a mo' di scimitarra, mi precipito fulminea contro la serpe ancora penzolante. Il merlotto strepita. I suoi fratelli, caduti dal nido, strepitano. Meno un colpo di scopa alla predatrice, che cade sul prato, ma non molla la preda. Decisa e implacabile, meno un altro fendente contro quella distruttrice di nidi. Finalmente la serpe lascia andare l'uccellino, che zampetta via terrorizzato, e, costernatissima, immagino, scivola via perdendosi tra le foglie secche.
Mamma merlo avrà tutto il pomeriggio per riunire la sua prole.
Mamma umana è un poco preoccupata: si trattava forse di una vipera? Ricerca su internet e divieto per i piccoli umani di giocare a piedi nudi in giardino.

martedì 17 maggio 2011

relax


 - Cubetto mio adorato, sai che facciamo oggi?
- Gi!
- No, non la spesa. Niente corsa sul carrello, oggi.
- Gi?
- Stamattina ci dedichiamo a fare una cosa che dicono sia molto "zen": l'appaiamento dei calzini spaiati!
- Ti?
- Ah, beata gioventù! Tu non sai nemmeno cosa sono i calzini spaiati!  Ecco qui: rovescio sul pavimento questo sacco pieno dei suddetti e ci troviamo i compagni...
- Daaaaaa!
- Mmmh... E' anche un'educativa attività montessoriana: righe con righe, verde con verde, rosso con rosso, nero... Ma insomma! Come fa tuo padre a perdere tutti questi calzini se i suoi sono tutti neri uguali? Ehi, non sparpagliare quelli a pois!
- Da.
- Sarà una questione di trama... Sai che facciamo? Glieli appaiamo come ci capita, tanto alle cinque di mattina lui non si accorge di certo della piccola differenza.
- Zazà!
- Guarda qui: soltanto una calzetta rosa, che brava che sono! Tutto il rosa è della tua mamma. Solo rosa, in effetti, così non mi sbaglio con i piedoni dei tuoi fratelli.
- Li!
- Ti ho detto di non lanciare i calzini!
- Ni?
- Scusa, Cubetto, fai pure...
- Daaaaaaa!
- Avanti così e ci vorranno ore.
...
- Finito! Quante paia abbiamo guadagnato? Cinque? Solo cinque!
- Che.
- Ti sei rilassato, tu?
- Tu!
- Ecco, io no. Mi sono depressa, invece. Non capisco... Come fa una montagna di calzini a perdersi in 80 metri quadri? Li avrà divorati quell'orribile lavatrice.
- Ma-ma!
- Vieni, andiamo a spaparanzarci sul prato.
...

- Una carota cruda per te, un cucchiaione di nutella per me. Ah, questa è vita!
- Crunch crunch.
- Il tempo dei sandali e dei piedi nudi è vicino...Domani...Domani è un'altro inverno!

sabato 14 maggio 2011

premi & premi

 Grazie a MammaDesign, che mi ha premiato con questo.
Grazie a Sunshine, Murasakinonikki e Chiara, che mi hanno premiato con questo:


Passo i due premi a:
Suster
Mikela
busybutlazy e i suoi due blog
Valeria del blog l'inventagiochi
Sabrina di mammachegiochi
Monica di pane e salame
Ele di cuore di mamma
giglio di emozioni e pensieri
lamammaèsemprelamamma
Echino di Echino giornale bambino
Laura di gingolotti
Federicasole di diario di una magica avventura
pinkmommy di una mamma normale
silvia de l'officina delle favole

Faccio una rivoluzione: non ci sono regole, si passa il premio a chi si vuole. Se volete mi linkate. Se volete, però sarebbe bello, raccontate qualcosa di voi.
 Vado a raccontare qualcosa di me:
- Il mio film preferito è "Il Barbiere di Siberia"di Nikita Mikhalkov.
- Quando sono un po' giù un vasetto di nutella e un film di Harry Potter fanno miracoli.
- Adoro viaggiare.
- Faccio un'ottima caipirinha (a detta degli amici sbevazzoni).
- Sono la maggiore di cinque sorelle.
- Da piccola volevo fare la veterinaria.
- Sto leggendo "Il mio testamento filosofico" di Guitton.

Magari non interessa niente a nessuno, ma insomma, le regole a volte vanno rispettate! Buon fine settimana!


martedì 10 maggio 2011

Quattro


Cinque anni fa. Papà e mamma, un sorriso sdilinquito stampato sul viso, contemplavano il neonato Orlando nella sua culla.
- Cara, guarda com'è carino... E sono tre! Ora dobbiamo pensare a crescerli.
- Certo, ma...
- Ma?
- Ho una strana sensazione... Come se lassù ci fosse qualcun altro che aspetta...
- Non mi dire... Sarà una specie di delirio post partum.
- Sarà.

Ci pareva che ne bastassero tre...
Ora che faremmo senza te?

Il giorno che ci dimisero dall'ospedale pioveva a dirotto, così papà ci lasciò tutti e cinque ad aspettare nell'atrio e corse a prendere la macchina. Passò una signora. Il suo sguardo si soffermò sui tuoi fratelli che, eccitatissimi, ci correvano tutt'attorno. Con aria pensierosa squadrò me che, tutta fiera, ti tenevo tra le braccia, avvolto in una copertina.
- Signora, spero per lei che sia una femmina!
- No, no, è un maschietto.
- Accipicchia.

- Mamma, il fratellino nuovo, lo chiamiamo Zorro?
- No, io voglio chiamarlo Giglio!
- A me piace Michael Jackson! Lo chiamiamo Michael Jackson, vero mamma?
- Per carità! Il nome lo decide lui, il fratellino nuovo.
- E come?
- Me lo dice lui, quando sta per nascere.
- Uffa.
E tu, il 10 maggio del 2010, hai scelto proprio un nome che piace tanto anche a me: Elia.
Buon compleanno, mio, (ma che dico!), nostro, piccolo Elia!

PS: Riguardo al post precedente: grazie a tutte, di cuore.

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